Mio marito e io ci siamo conosciuti a Lugano nel lontano 1960. Io ero in vacanza con la famiglia e l'amica del cuore, mentre lui e un suo amico erano venuti nel fine settimana dalla Brianza per "cuccare"! Avevo 17 anni e lui ne aveva 20. Ci hanno abbordato in strada, dove io e la mia amica stavamo per raggiungere la mia famiglia al parcheggio per tornare nella casa di vacanza che avevamo affittato in un paesino sopra Lugano.
Ho avuto un atteggiamento scostante perché mi avevano insegnato di non rispondere a un approccio in strada ma la mia amica si è lasciata coinvolgere dall'amico di mio marito. Per quello che ha capito la mia amica ci volevano invitare a fare una gita sul lago nel loro yacht e poi ci avrebbero portato a casa con la loro grande macchina americana.
I miei genitori ci hanno dato il permesso, con l'obbligo di essere a casa alle 19.00 per la cena.
La mia considerazione di quei due però non è migliorata dopo aver scoperto che non c'era nessun yacht ma andavamo sul pedalò e poi la macchina americana era la 500 Fiat scassatina del mio futuro marito.
Ma poi, quando ci hanno portato a casa, i miei genitori li hanno invitato a cena e dopo cena ho preso la chitarra e ci siamo messi a cantare le nostre canzoni ed è lì che mio marito si è innamorato di me come mi ha confessato più tardi.
E il giorno dopo alle 7.30 erano di nuovo sotto casa! Quel giorno mio futuro marito mi ha portato in Italia, a casa sua (dove però c'era soltanto la domestica) e mi ha raccontato che il suo progetto per la vita era laurearsi (era al primo anno di medicina), farsi una famiglia e avere dei bambini.
Gli ho detto che era anche il mio.
Ci siamo scambiati gli indirizzi e i numeri di telefono e dopo due giorni sono ritornata in Germania con la famiglia. Tre giorni dopo, era il 15 agosto 1960, ricevo una telefonata: Sono qui (nella città dove abitavo) con un mio amico e vorremmo invitare te e la tua amica a cena.
E così è iniziata la nostra storia, fatta di lettere (inizialmente in francese perché mio marito non sapeva il tedesco o l'inglese e io non sapevo l'italiano), telefonate (e non c'erano certamente le comodità dei cellulari di adesso) e visite reciproche a Pasqua, in estate e a Natale. Nel 1963 ci siamo fidanzati ufficialmente e, l'anno dopo, una volta diplomata, mi sono trasferita in Italia dove ho iniziato a lavorare. Volevo anche capire se riuscivo ad adattarmi a vivere in un paese straniero così diverso dal mio d'origine. Si sentiva allora ancora un forte risentimento nei confronti dei tedeschi, dopo l'ultima guerra. E in Germania giravano storie di ragazze tedesche che avevano sposato degli italiani (soprattutto del Sud) e che non erano riuscite ad adattarsi a una mentalità così diversa.
Nel 1967 ci siamo sposati, abbiamo quattro splendidi figli e otto nipoti.
Oltre ai momenti meravigliosi che la vita ci ha riservato, abbiamo vissuto anche momenti molto drammatici nei quali mio marito ha dimostrato una forza d'animo eccezionale.
Ci conosciamo da oltre 60 anni, siamo sposati da 55 anni ed è una vita meravigliosa!